giovedì 28 dicembre 2017

NEWS - Clamoroso al Cibali! I serial formato...espresso: Lavazza acquista il 25% di Chili e nel 2018 scende nell'arena delle serie tv al fianco di Sony, Paramount, Viacom e Warner. Oltre 11 milioni di euro per la promozione nel 2018
News tratta da "Il Sole 24 Ore"

"La piattaforma di videostreaming Chili come primo investimento della propria holding. Quella della famiglia Lavazza è evidentemente una scommessa che nulla ha a che fare con la storica produzione di caffè. Ma la fiche è di tutto rispetto: 25 milioni con cui è stato rilevato, a 155 euro per azione, il 24,95% di questa società fondata nel 2012, nata da una costola di Fastweb e attiva nel "Tvod": video on demand con formula basata su singoli acquisti e differente dallo "Svod", modalità in abbonamento scelta da Netflix, Infinity, Timvision, NowTv. Nessun commento da Lavazza se non la conferma che a investire è stata «una holding finanziaria riconducbile alla famiglia Lavazza». A fondare Chili fu, fra gli altri, Stefano Parisi. Con la discesa in politica - con "Energie per l'Italia", nel centrodestra - Parisi ha abbandonato le cariche pur rimanendo azionista all'interno di "Brace": veicolo dei fondatori e primo socio, ora con il 31,65%. Sempre in "Brace" ha quote Giorgio Tacchia, altro fondatore e ora presidente e ad. «Chili - spiega - è un progetto internazionale di cui si è potuto intravedere sino a oggi solo la parte in superficie. Da pura piattaforma siamo diventati un marketplace dell'intrattenimento. Sono molto felice che la famiglia Lavazza abbia creduto nel progetto, come altri investitori con grande esperienza internazionale». Fra questi ci sono 4 major-Sony (con il 2,96%), Paramount, e la controllante Viacom (4,1%); WarnerBros (4,17%)-entrate nel capitale nel 2016, oltre al direttore di Lvmh Antonio Belloni, al finanziere Francesco Trapani, alla famiglia Passera, a Negentropy (fondo basato a Londra), al fondo Antares di Stefano Romiti. Il bilancio ha sempre chiuso in rosso e il 2016 non ha fatto eccezione (-8,4 milioni). «Dopo tanti investimenti siamo entrati nella fase growth. I 7,1 milioni di ricavi del 2016 — precisa l'ad - sono raddoppiati nel 2017 e per il 2018 andranno sui 30 milioni». Il piano industriale prevede addirittura 300 milioni al 2022. Intanto nel 2018 «spenderemo 11,5 milioni in comunicazione» per far conoscere di più Chili in Uk, Germania, Austria e Polonia, dove il servizio è già attivo. Nel 2018 è quindi atteso il cambio di passo, sfruttando una peculiarità: in Chili si commercializzano non solo film e serie tv, ma anche oggetti e gadget. In più sul sito sono"cliccabili" trailer e anticipazioni di film non ancora sugli schermi con tutto ciò che consegue sul fronte dati. «Il nostro è un progetto di portata globale che mette al centro la profilazione dei clienti, né più e né meno di quanto fanno altri big mondiali. Siamo stati assistiti da Deutsche Bank Us nella ricerca di partner, riscontrando grande interesse». La famiglia Lavazza ci ha scommesso". 

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