venerdì 4 aprile 2014

NEWS - Dietrofront! Netflix, lo sbarco in Italia è rimandato (l'arrivo di SkyAtlantic ha rotto i telefilm nel paniere?) E poi
te credo, con la banda larga che abbiamo...!
Articolo tratto da Formiche.net
Reed Hastings ha costruito il suo impero sulla pigrizia. Quella che impedisce di recarsi nella catena di video noleggio più vicina a casa inizialmente e quella che fa desistere dal download selvaggio in Rete poi.  (Leggi qui la biografia completa di Hastings)
Nato come servizio di noleggio di DVD via posta negli anni novanta e mutatosi in diffusione di video in streaming via Internet in cambio di un piccolo canone mensile nel 2007, Netflix, ha superato per numero di abbonati negli Stati Uniti, Hbo, colosso americano dell’intrattenimento via cavo.
COSA RITARDA LO SBARCO IN ITALIA
In Italia il suo debutto era stato annunciato entro l’anno ma probabilmente per cause tecniche giungerà nelle case degli italiani nel 2015. Qualcosa evidentemente non è andato nel verso giusto.
A ipotizzarlo è l’Hollywood Reporter che in un articolo elenca tra le ragioni del ritardo del servizio di video streaming nel nostro Paese la mancanza di infrastrutture adeguate – la penetrazione della banda larga si attesta al 48% ed è concentrata solo nei grandi centri – e la scarsa diffusione di apparecchi televisivi di nuova generazione.
LA FORZA DI NETFLIX
Oltreoceano Netflix invece procede a vele spiegate. Nel 2013 la creatura di Reed Hastings è stata la stella più brillante di Wall Street, tanto che il Wall Street Journal l’ha nominata tra le sue cinque migliori azioni dell’anno.
La ricchezza del servizio streaming americano è stata creata con cura e parsimonia: “Possiede il più grande database del cinema. Un archivio con cui tramonta la tradizionale suddivisione delle categorie a cui siamo abituati (film drammatici, gialli, di avventura, romantici) per dare vita a nuovi generi potenzialmente infiniti”, ha commentato Tullio Camiglieri, presidente di Open Gate Italia, giornalista e manager già in Mediaset e Sky, in una conversazione con Formiche.net.
Ma la vera forza consiste nell’alimentare, abbonato dopo abbonato, il più grande sistema di profilazione degli utenti: osservando la fruizione televisiva di più di quaranta milioni di americani Netflix conosce perfettamente cosa vogliono i suoi abbonati e verso quali generi si orientano le loro preferenze, creando contenuti ad hoc.
…E LE INCOGNITE
Nel 2013 il valore di Borsa del gruppo è andato alle stelle. Ma come scrive Tymothy Stenovec, reporter dell’Huffington Post, l’azienda spende così tanto in piani di espansione e in contenuti, che i profitti sono relativamente ridotti.
Un esempio? Nel terzo trimestre dell’anno scorso, con un fatturato di 1,1 miliardi di dollari, ha ottenuto solo 31,8 milioni di profitti. Per aumentarli l’azienda potrebbe aumentare le quote di sottoscrizione dell’abbonamento mensile di 1 dollaro, mossa che secondo uno studio di Citi Research Netflix sembra abbia previsto per il 2016.
Se da una parte i costi dei contenuti potrebbero costringere Netflix ad adottare tariffe più alte, secondo Greg Ireland, capo della ricerca nel settore video dell’azienda di ricerca tecnologica Idc, potrebbero essere le mosse per creare pacchetti su misura in termini di qualità dei contenuti o di numero degli stream simultanei, a differenziare il servizio dalla concorrenza con rivali come Amazon  e Hulu Plus che stanno investendo in programmazione originale creando accordi esclusivi per i contenuti.

giovedì 3 aprile 2014

NEWS - HBO e Sky Atlantic, accordo sul serial! In arrivo in Italia "True Detective", "House of Cards", "Banshee" and more...
(ANSA) - MILANO, 3 APR - Su Sky Atlantic, che partira' il 9 aprile, ci saranno diverse produzioni HBO come la quarta serie di "Games of Thrones" e "Boardwalk Empire". Questo in virtu' di un nuovo accordo tra Sky e Hbo: per la trasmissione in esclusiva su Sky delle produzioni firmate dall'importante tv via cavo americana. Nei prossimi mesi gli abbonati Sky potranno vedere anche "True Detective" con il neo-vincitore del premio Oscar Matthew McConaughey e "Banshee", l'irriverente serie interpretata dal comico Stephen Merchant. Le produzioni HBO saranno visibili
anche su Sky Go e su Sky On Demand.

"La politica mi fornisce un serbatoio inesauribile di storie, tanto che la realta' supera di
molto la fantasia" dice Michael Dobbs, politico, ex consigliere di Margaret Thatcher e autore del libro "House of cards" (da cui e' stata tratta la omonima serie tv di culto), intervenendo alla presentazione del nuovo canale Sky Atlantic HD. "Chi lo avrebbe mai detto, per esempio, che il presidente francese sarebbe stato beccato, non dico a correre dietro alle gonnelle delle fanciulle, ma addirittura - scherzo - dietro su uno scooter. Nessuno scrittore di fiction avrebbe inventato una cosa del genere. Seguo anche la vostra politica italiana, e' molto ricca di spunti anche quella, ovviamente".
Le serie tv di qualita' alla base della proposta televisiva: da quella americana che si nutre di coinvolgenti intrighi politici come "House of cards" a "Venuto al mondo-extended version" di Sergio Castellitto, regista e marito dell'autrice dell'omonimo libro best-seller, Margaret Mazzantini. Da "Gomorra-la serie", prodotta da Sky, alla quarta serie di "Il trono di spade" e "Boardwalk Empire". Il 9 aprile, alla posizione 110, parte un nuovo canale della galassia Sky: Atlantic HD, che "non sara' puro accompagnamento ma richiedera' una totale immersione dello spettatore" secondo Andrea Zappia, che rincara la dose, sostenendo che ora ci si
trovi di fronte a "una eta' dell'oro della televisione". Su questo punto concordano anche i due testimoni chiamati a partecipare alla presentazione del nuovo canale: Sergio Castellitto e Michael Dobbs, politico e scrittore, autore del libro "House of cards", da cui e' stata tratta la serie. Castellitto parla di "un vero e proprio lusso: il poter recuperare tutto il materiale girato durante il film che era
stato necessariamente tagliato. In questo modo si restituisce dignita' alla visione dello spettatore in una televisione che era diventata soprattutto rumore". Conferma la moglie, Margaret Mazzantini, autrice del libro che racconta la vita di Gemma, interpretata da Penelope Cruz: "Rispetto al film, con la serie tv e' possibile dare spazio a molti piu' particolari, che poi vengono a mancare al lettore. E' un dono per il nostro lavoro". Michael Dobbs, ex consigliere di Margaret Thatcher, ha spiegato di come a lui interessi "raccontare i personaggi e l'animo umano prima ancora che la storia vera e propria. La
politica e' un inesauribile serbatoio da cui continuo ad attingere e spesso la realta' supera di gran lunga la fiction. Ora siamo di fronte a un momento rivoluzionario per la televisione, dato che la qualita' si sta alzando parecchio". Altri prodotti di punta saranno: "Gomorra-la serie", produzione originale di Sky con la regia di Stefano Sollima (lo stesso della serie di culto "Romanzo Criminale") e con la collaborazione dello stesso Roberto Saviano; la quarta stagione di "Il trono di spade", premiata agli Emmy Awards e ai Golden Globe; "The crazy ones" con Robin Williams. Verranno mandati in onda trecentosessanta episodi inediti in esclusiva per delle serie che hanno vinto 97 premi tra Emmy e Golden Globes in un canale che "non sara' adatto a un pubblico estesissimo", come ha commentato Andrea Scrosati, executive vice President di Sky, "ma sono spettatori che vorranno impegnarsi, soprattutto all'inizio e che verranno ricompensati". Infine, Castellitto ha cosi' concluso: "Il cinema italiano ora si e' un po' appiattito sulla commedia, se vuole raccontare il dramma spesso desidera tornare in televisione e riesce a farlo solo con queste modalita'". 
l'amministratore delegato di Sky Italia,
NEWS - Anteprime, i nuovi titoli in arrivo tra Mediaset (Premium) e Sky (Atlantic)

















mercoledì 2 aprile 2014

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri


THE ATLANTIC
Ecco cosa ci mancherà di più di "HIMYM"
How I Met Your Mother's title sequence starts with a picture of Lily Aldrin (Alyson Hannigan) holding a disposable camera, one of those antiquated device that impoverished college students and struggling yuppies used to record memories during the early 2000s.
It’s a charmingly dated image—what 20-something would bring a disposable camera to a bar in the iPhone era? But that datedness actually fits the show perfectly. HIMYM, which will end on Monday after nine seasons on CBS, has been the old soul of network comedy for the past decade, and that’s why it’s so beloved—even if critics often scoffed at it.
Since 2005, the year HIMYM premiered, sitcoms have gotten pretty innovative. 30 Rock infused the format with unprecedented levels of snarky dialogue and clever satire. Single-camera shows like The Office and Modern Family introduced new stylistic sensibilities and satirized reality TV tropes. Non-network comedies like Louie and Girls used stark realism to achieve biting poignancy.
Viewed alongside these creative breakthroughs, the multi-camera, laugh-tracked comedy of HIMYM often seemed like a throwback to the Cheers era. Or, even more specifically, it often seemed like a faster-paced version of Friends. The premise, after all, is awfully similar: Five young New Yorkers spend an inordinate amount of time in a neighborhood bar (rather than a neighborhood coffeehouse), enjoy sleeping with one another, and engage in various shenanigans as they navigate the space between adolescence and adulthood. The primary difference between the two shows is that while Friends usually attempted to suppress the cheesier aspects of its plot, HIMYM has always been unapologetically sentimental. From its title to its overarching narrative, HIMYM offered a schmaltzy celebration of a hapless romantic and the four friends who endlessly support him in his quest to find Mrs. Right.
This was true from the inception. In the pilot episode, protagonist Ted Mosby (Josh Radnor) comes to the realization that he’s not good at being single. He would rather settle down and become the head of a household, a role that he thinks will suit his dorky-dad-like qualities and his desire for the quiet life. And while ensuing seasons demonstrate that Ted is not quite as father-ready as he assumes himself to be—his character could be described as someone who really wants to be wiser than his years but isn’t quite there yet—this overt yearning to get past singledom forms the show’s thematic base.



At a time when Americans are increasingly getting hitched at later ages or avoiding nuptials altogether, the idea of an attractive 20-something living in one of the world’s most vibrant metropolises and wanting nothing more than to settle down with a wife and kids feels hopelessly old-fashioned. Yet HIMYM found nuance in the way people can still pursue a traditional vision of happiness.
The point of the show never lay in the exact machinations which led Ted to “the mother.” It lay in the events that shaped Ted into husband-worthy material. Before he could truly evolve into the dad who narrates the show, he had to learn from a slew of bad relationships with women he had little in common with, let the devastation of heartbreak mellow his overzealous soul, and stop confusing his close friendship with Robin for something more.
The writers made the sentimentality of that conceit bearable by pairing it with ridiculous, manic, and entertaining side plots: Robin Scherbatsky (Cobie Smulders) spent her youth in Canada as a Tiffanyesque teen pop star; Ted’s middle-school-classmate-turned-porn-star uses the alias Ted Mosby; Barney Stinson does Barney Stinson-esque things.
The cast helped nail that delicate balance between sweetness and silliness. Segel brought real quirk to Marshall, a role that could have devolved into a something more conventional and less enjoyable to watch—something akin to Ross on Friends. And as Barney, whose horniness coexists with a desperate desire for meaningful friendships, Neil Patrick Harris created one of television comedy’s most indelible characters. In a subversive twist, Barney’s predilections (a love of tailored clothes and expensive drinks) and deficiencies (the inability to drive or use simple household tools like a hammer) clashed with the stereotypical masculinity he so desperately strived to project. Josh Radnor, Cobie Smulders, and Alyson Hannigan provided lively presences for Segel and Harris to play off.



Though HIMYM featured smarter writing and better acting than most sitcoms, it never received much critical attention. In nine seasons, the show earned only a single Emmy nomination for Outstanding Comedy Series; for the sake of comparison, Friends received six such nominations and garnered one win in that category. Since 2005, critics and awards voters have been too busy praising shows like 30 Rock and Modern Family to notice the exceptional work of Carter Bays and Craig Thomas, HIMYM’s co-creators, and the actors who have come to embody the five beloved characters. This is unfortunate. While HIMYM has certainly had creative lulls during its nine-season run, the show’s best episodes—“Ten Sessions,” “Hopeless,” “P.S. I Love You”—were as funny and touching as any produced by contemporary sitcoms.
Perhaps HIMYM’s sentimentality is what prevented it from engendering more highbrow cred. Most cutting-edge television comedies today feature characters that the audience is meant to laugh at, rather than with. We chortle at the small-town yokels on Parks and Recreation and look forward to the weekly embarrassment of Phil Dunphy on Modern Family. Those sitcoms, while funny and creative, radiate a sly sense of superiority, since many of the laughs come from the humiliation of sad sacks.
This was never the case on HIMYM, whose unstated but understood mantra was “we’re all in this together.” Because the writers went to great lengths to humanize the principal characters—to imbue them with real ambitions, fears and shortcomings, and to put them in situations where they needed one another to pull through—they presented people with whom the audience was meant to empathize rather than mock. The best seasons revolved around friends helping coming together to resolve personal conflict: Lily and Marshall reconcile after a foolish break-up; Ted and Robin overcome the awkwardness of a past relationship; Barney connects with the father who walked out on him. It was a feel-good story about the importance of friendship and love. The earnestness of that tale can come across as maudlin nowadays, but it’s a characteristic that the current popular television landscape will be left without once HIMYM signs off forever.
(Kevin Craft, 28.03.2014)
L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri
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martedì 1 aprile 2014

GOSSIP - Se puzzi ti addento sul collo! Ian Somerhalder nuovo testimonial del profumo "Azzarò" (solo un vampiro poteva riesumare un marchio morto e sepolto...)
Ian Somerhalder di “The Vampire Diaries” (5° stagione inedita su Mya ogni giovedì) è diventato il nuovo testimonial del profumo “Azzarò Pour Homme”. Nel comunicato di rito di lancio della nuova fragranza, l’attore scrive che “quando un uomo si profuma è conscio di farlo soprattutto per gli altri, quindi è come se fosse un’intenzione di seduzione”. Vampire dixit (con buona pace dei vicini di metrò quando alzi l'ascella per attaccarti agli appositi sostegni in vista della fermata di Turro)!
NEWS - La "gostrippata" Momsen sorprende al concerto milanese con i Pretty Reckless (pubblico perlopiù di coetanee, maschi pochi), ma suona troppo poco e troppo vestita

Recensione del concerto tratta da Soundsblog
I The Pretty Reckless arrivano in Italia nella settimana in cui il loro nuovo disco, Going To Hell, debutta al quinto posto della classifica americana. Il già altissimo interesse per la band di Taylor Momsen, quindi, si alza ancor di più, al punto che il concerto viene prima spostato dai Magazzini Generali al più capiente Limelight, e la sera dello show si registra comunque il soldout. All’interno l’atmosfera è caldissima, e con sorpresa si scopre che il pubblico è per la maggior parte di sesso femminile e appena maggiorenne. Demografia interessante, per una cantante che fino a poco tempo fa suonava vestita solo da pezzi di nastro adesivo nero a coprirle i capezzoli*… eppure, è stata presa ad esempio da parecchie adolescenti, che dimostreranno tutto il loro affetto durante la serata.
Alla prova dal vivo, la band si dimostra composta da tre solidi mestieranti (Ben Phillips alla chitarra, Mark Damon al basso e Jamie Perkins alla batteria), ma l’attenzione è tutta catalizzata verso Taylor, magrissima eppure imponente sul palco. Non si stenta a capire perchè tutti gli occhi siano per lei: magnetica, con presenza scenica da ‘poetessa maledetta’. Dispiace per i musicisti, ma proprio non c’è storia contro un’attrice dotata di una gran voce. Perchè, sì, Taylor ha una buona voce, roca e rock al punto giusto, e nei pezzi più azzeccati la sa mettere a buon uso. Peccato che il concerto duri solo un’ora, undici brani in tutto: con due album all’attivo, è un po’ poco, ed è chiaro che il pubblico ne avrebbe voluto ancora. E ancora. E ancora. E invece, si trova solo fra le mani (e nelle orecchie) qualche ringraziamento al pubblico italiano, e qualche singolo di successo, alternato a qualche brano un po’ meno riuscito. I Pretty Reckless salveranno il futuro del rock? Probabilmente no, ma perlomeno sanno mettere in piedi un buono spettacolo.

*- per gli assatanati all’ascolto, sottolineiamo che no, Taylor non ha mai mostrato nudità durante il concerto, ha sempre indossato una sorta di tunica con il logo della band e degli aderentissimi pantaloni di pelle nera. Questa fa segnare il 2014 come annus horribilis per la categoria “donne che prima suonavano in topless coprendo i capezzoli con il nastro adesivo e ora suonano vestite” - già le Butcher Babies ci avevano illuso per poi presentarsi scollate ma vestite…

Per altre foto del concerto, basta cliccare su una per far partire la gallery, da cui poi si possono ingrandire ulteriormente gli scatti…

Tantissime altre foto del pubblico e delle prime file si trovano sulla pagina Facebook di MusicaMetal-Soundsblog

lunedì 31 marzo 2014

NEWS - Achtung, compagni! Chris Carter di "X-Files" al lavoro per una serie sull'Area 51 con quelli di "TWD"!
Notizia tratta da "Uproxx"
When we last heard about AMC’s semi-secretive new series based on Annie Jacobsen’s best-selling book about Area 51, it was being helmed by producers of The Walking Dead and The Good Wife. Well, strike that last part. AMC announced at its upfronts yesterday that the series is officially in development with Gale Anne Hurd from The Walking Dead executive producing, but now X Files creator Chris Carter has been brought to co-executive produce and write the script.
As far as actual information about the show… yeah. Maybe a tick or two above bupkis, max. All AMC said is that its “a contemporary conspiracy thriller revealing the true story behind the infamous Area 51, America’s most mysterious military installation,” which seems unnecessary seeing as the cinematic masterpiece Independence Day already spilled all the beans about Area 51 way back in 1996. But what do I know, right?
Here’s what The Hollywood Reporter had to say about the source material when the show was first announced a few years ago:
Jacobsen’s book revolves around the famed military installation in the world that has never been acknowledged by the U.S. government and explores the myths about the area and those who believe that region is home to aliens, underground tunnel systems and nuclear facilities. Jacobsen interviewed 19 men who served on the base and additional servicemen who were employed there.
So, there’s that, too. I guess we’ll have to wait and see. In the meantime, here’s a picture I found on Getty when I searched for “Area 51.” I think it speaks volumes.

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Lick it or Leave it!

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