sabato 23 aprile 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
I compleanni di "TBBT" e "2 Broke Girls" e la longevità delle sit-com grazie alla coralità
"C'è un genere televisivo in cui il successo non si misura tanto sui grandi exploit degli inizi, o sugli ascolti eccezionali, quanto sulla sua resistenza nel lungo periodo, sulla longevità e capacità di rinnovarsi nel tempo restando in fondo sempre uguale. Questo genere è la sitcom, in cui famiglie o amici condividono battute e situazioni comiche, tenute insieme da una narrazione leggera. Non è un caso, pertanto, che due titoli abbiano raggiunto insieme, in questi giorni, un importante traguardo. "The Big Bang Theory», alla nona stagione (Premium Joi, martedì, alle 2L10), ha festeggiato l'episodio 200, mettendo in scena il compleanno del protagonista Sheldon Cooper (Jim Parsons). Scritta da Chuck Lorre e Bill Prady, nel tempo la serie è stata capace di mettere in discussione i suoi stessi presupposti (un gruppo di scienziati un po' nerd, la vicina bionda e svampita) assestandosi su una dinamica classica di amicizie e amori, con tre coppie ormai stabili (Penny e Leonard, Howard e Bernadette, Sheldon e Amy) e con l'amico Raj più inquieto ma sempre alla ricerca dell'anima gemella. E «2 Broke Girls», alla quinta stagione (Joi, venerdì, alle 21.10), approda al 100esimo episodio, seguendo le vicende delle cameriere Max (Kat Dennings), da sempre borderline, e Caroline (Beth Behrs), milionaria in rovina, insieme al folto gruppo di perdenti (Han, Earl, Oleg, Sophie) che popola il diner di Williamsburg, a Brooklyn. Qui la fatica si sente di più, e si rivela nei frequenti cambi di location che portano le due a inseguire sogni via via più improbabili, ma la serie scritta da Michael Patrick King e Whitney Cummings resta la lettura più graffiante e sfrontata della crisi economica e delle effimere mode contemporanee. In entrambi i casi, la forza sta nella coralità. Cominciamo a vedere una sitcom per ridere dei personaggi, ma continuiamo a guardarla solo se ci affezioniamo ai protagonisti, sorridendo insieme a loro". (Aldo Grasso, 22.04.2016)

venerdì 22 aprile 2016

NEWS - Auditel, dall'autunno si cambia (ma doveva già cambiare a maggio)! Monitorati anche tablet e smartphone (in che modo, tuttavia, non si sa...). Il nuovo corso voluto dai pubblicitari, saliti in maggioranza nel consiglio di amministrazione

Articolo tratto dal "Corriere della Sera"
Il nuovo corso è avviato. Tra qualche mese cambieranno modalità e metodologie per misurare gli ascolti della televisione in Italia. Una piccola rivoluzione, congegnata da Auditel, che a cascata avrà un impatto diretto sull’orientamento e l’indirizzo di circa 4 miliardi di euro di pubblicità. A tanto ammonta il mercato degli investimenti correlati ai programmi televisivi. La misurazione dei gusti e degli orientamenti delle famiglie italiane in fatto di tv è da sempre il mestiere di Auditel. La novità è che gli ultimi due consigli di amministrazione della società, presieduta da pochi mesi da Andrea Imperiali, hanno deliberato alcune indicazioni che lasceranno il segno. Il board ha approvato l’avvio di uno studio di rilevazione sui nuovi device. In pratica, Auditel punta a estendere le misurazioni a smartphone, tablet e pc. L’obiettivo è recuperare il ritardo accumulato e cominciare a presidiare tutti i sistemi di utilizzati oggi dai cosiddetti target più giovani per consumare contenuti televisivi. Le tappe di avvicinamento di Auditel a apparecchi come ipad o telefonini prevedono che una volta completato lo studio di rilevazione si passi al l’implementazione entro la primavera del prossimo anno. I tempi potrebbero essere anche più rapidi. Molto dipende, del resto, dall’altra operazione discussa in consiglio di amministrazione. Punto di partenza è la falla che nei mesi scorsi ha causato la divulgazione di alcuni nomi del paniere di 5.700 famiglie misurate da Auditel. Un passaggio a vuoto che ha costretto la società a sospendere la diffusione dei dati di ascolto e a ripensare il modello di rilevazione. Tanto che è stata predisposta la sostituzione integrale del panel: al momento il 70% delle famiglie monitorate è già stato sostituito. Entro giugno l’avvicendamento sarà completato. Nelle settimane seguenti partirà la seconda fase del progetto, con l’allargamento del panel a 15.700 famiglie. Una cifra che ne farà il campione statistico più numeroso al mondo per le rilevazione di ascolti televisivi. Se tutto filerà liscio il nuovo super paniere triplicato entrerà in pieno servizio entro l’autunno. La rilevazione su tablet e smartphone seguirà a ruota. La strategia operativa di Auditel discende anche dalla nuova governance. La modifica dello statuto e l’adozione di una diversa disciplina dei rapporti tra gli azionisti ha partorito un assetto del consiglio di amministrazione che, per la prima volta, a dispetto delle quote azionarie, vede la maggioranza di Upa (Utenti pubblicità associati) rispetto ai consiglieri espressi da televisione pubblica (la Rai è azionista al 33%) e dai broadcaster privati (a Mediaset, La 7 e le tv commerciali fa capo un altro 33%). In passato gli azionisti televisivi traducevano la quota del 66% in due terzi dei posti in consiglio di amministrazione, nel board attuale le televisioni esprimono solo la metà dei trenta consiglieri, gli altri quindici spettano al mercato pubblicitario, che ha indicato alla presidenza Imperiali. Così grazie al voto del presidente, che vale doppio, Upa governa la nuova Auditel. Non a caso vuole monitorare anche telefonini e pc per non lasciare nulla al caso. Una scelta che i vecchi broadcaster avrebbero volentieri rimandato.

giovedì 21 aprile 2016

NEWS - Dow(n) Jones! Netflix a -13% in Borsa! "Solo" 2 milioni di nuovi abbonati rispetto ai 3 e mezzo previsti

Articolo tratto da "La Stampa"
La corsa di Netflix rallenta e il titolo affonda in Borsa. Il colosso della tv in streaming inaugura la stagione delle trimestrali hi-tech con ricavi e utili in aumento, ma Wall Street lo punisce: pesano le stime sulla conquista di nuovi utenti. La società fondata da Reed Hastings per i prossimi tre mesi, prevede di aggiungere «solo» due milioni di clienti, una cifra molto inferiore alle attese degli analisti, che puntavano ai tre milioni e mezzo. Per i produttori di House of Cards e Orange is the New Black è un bagno di sangue: il titolo, partito malissimo, lascia sul terreno quasi il 13 per cento. Eppure, dal punto di vista finanziario, l’anno è partito con il piede giusto; i profitti sono saliti a 23,7 milioni di dollari, e i ricavi, con un balzo del 24%, superano 1,96 miliardi. Nei primi tre mesi Netflix ha conquistato 6,47 milioni di utenti, toccando quota 81,5 milioni, e nel 2017 dovrebbe raggiungere i 100 milioni. Il ritmo, però, è destinato a rallentare, nonostante i 5 miliardi investiti nella programmazione e nei nuovi mercati. Da inizio anno il gruppo ha piantato la bandierina anche in Nuova Zelanda e Australia, però ha trovato nuovi, importanti, concorrenti. A partire da Amazon, che ha rilanciato la sua piattaforma per lo streaming di contenuti tv. Prime Video costa 8,99 dollari al mese, mentre l’abbonamento base a Netflix presto salirà a 9,99. E l’arena si farà ancora più affollata, almeno nel Vecchio Continente, con l’alleanza Mediaset-Vivendi. Sull’asse Italia-Francia nascerà una piattaforma dei conte nu ti i nternet, u n «over the top» tutto europeo.

mercoledì 20 aprile 2016

NEWS - A(m)mazon, che concorrenza! Netflix sotto attacco dalla sempre più competitiva Prime Video

Articolo tratto da "Italia Oggi"
Amazon lancia definitivamente il guanto di sfida a Netflix sul video on demand. Da domenica gli americani possono abbonarsi al servizio Prime Video del gigante dell'e-commerce a 8,99 dollari al mese senza vincoli (al cambio attuale circa 8 euro) ovvero 1 dollaro in meno dell'abbonamento più diffuso di Netflix, quello in Hd che costa 10 dollari (per la definizione standard si parte invece da 7,99 dollari). Fino a questo momento Prime Video era un bonus inserito nel più generale Prime di Amazon, che costa 99 dollari all'anno e il cui principale servizio è la consegna degli ordini sul sito gratis in massimo due giorni più vari altri benefit, tra cui musica in streaming e una selezione di ebook. Dal momento che ogni mossa di Jeff Bezos è pesata e calcolata, evidentemente l'offerta video è ormai giudicata abbastanza competitiva rispetto a quella di Netflix e in grado di camminare da sola. Da un po' di tempo, infatti, Amazon ha cominciato a investire seriamente per acquisire diritti in esclusiva per Prime Video (Downton Abbey e Mr Robot, fra gli altri), ha direttamente prodotto serie come Mozart in the jungle e Transparent arruolando persino Woody Allen per una nuova serie che sarà lanciata quest'anno. Per giunta, lanciando un'offerta video separata dal resto, Bezos potrà ottenere un altro vantaggio (o forse è questo il principale motivo, chi lo sa): quello di far capire agli utenti il valore di un abbonamento tradizionale a Prime, che fatti i conti costa meno del solo video e offre di più. Non ci sono numeri sui clienti di Prime negli Usa, ma alcune stime parlano di 50/60 milioni di abbonati, dati comunque non significativi per capire quanti abbiano fatto l'abbonamento in primo luogo per i video. Analizzando l'utilizzo dei dati in rete, c'è chi ipotizza gli utenti reali di Prime Video siano il 10% di quelli di Netflix negli Usa, pari a 45,4 milioni a fine marzo. In Italia il servizio Prime consente di avere le consegne in un giorno su 1 milione di prodotti a 19,99 euro all'anno, ma non c'è ancora il video on demand, presente al di fuori degli Usa solo in Regno Unito e Germania. L'annuncio di Amazon è arrivato poche ore prima del rilascio della trimestrale di Netflix (avvenuto nella tarda serata di ieri quando questo giornale era chiuso in redazione), anche questa una mossa scaltra: quando si scoprirà se gli 1,75 milioni di abbonati netti in più negli Usa previsti dall'azienda saranno stati raggiunti, si parlerà molto anche della nuova sfida di Bezos.

martedì 19 aprile 2016

L'EDICOLA DI LOU - Stralci, cover e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"Supergirl", introspezione teen con super-poteri
"Supereroi, e ancora supereroi. L'immaginario contemporaneo, al cinema come in televisione, non sembra più fare a meno di personaggi dagli abiti sgargianti e dai poteri eccezionali, in costante lotta contro un male che mette a rischio le persone comuni, le citta, il pianeta intero. L'eroe uguale ma diverso da tutti noi, i miti fondativi, le incertezze e le difficoltà fino all'inevitabile vittoria finale contro il nemico riescono a mettere in luce le contraddizioni e le inquietudini del nostro tempo, a livello individuale come a quello sociale, proprio mentre ci intrattengono e ci rassicurano. E probabilmente questa la ragione del radicato successo delle varie riletture degli universi narrativi di Marvel e DC Comics. E sono questi i temi anche di «Supergirl», serie che espande il mondo DC proponendo una parafrasi, in chiave femminile, del mito di Superman (Premium Action, sabato, alle 21.10). Kara Zor-El, prima della distruzione di Kripton, è spedita sulla terra a proteggere il cuginetto, appunto Super-man: qualcosa però va storto, e sarà lei ad arrivare sulla Terra molti anni dopo il previsto, in un mondo dove già l'uomo d'acciaio protegge Metropolis. Kara allora segue tutta la trafila: è adottata da una famiglia di National City, i Danvers, ha una sorella che la protegge, Alex (Chyler Leigh), lavora in un grande gruppo editoriale al servizio dell'ambiziosa Cat Grant (Calista Flockhart, già protagonista di «Ally McBeal»). Scritta da Ali Adler, Andrew Kreisberg e Greg Berlanti (che dopo «Brothers and Sisters» e «Dirty Sexy Money» si è buttato sui supereroi, firmando «Arrow», «Flash» e «Blindspot»), la serie comincia quando Kara Danvers comincia a fare i conti con i suoi poteri e la sua identità, uscendo allo scoperto e attirando su di sé le attenzioni di numerosi villain. Ed è l'introspezione del teen drama, insieme a qualche accenno di commedia, a rendere la serie qualcosa di più di un semplice doppione". (Aldo Grasso, 13.04.2016)

lunedì 18 aprile 2016

GOSSIP - "Non ci sono cazzi!": Emilia Clarke a sorpresa sulla mancanza di inquadrature di organi maschili in "Game of Thrones" ("vorrei inquadrature ravvicinate sui peni dei ragazzi...") 
Emilia Clarke looks fabulous and fierce on the cover of Glamour magazine’s May 2016 issue.
Here’s what the 29-year-old Game of Thrones star had to share with the mag:
On the controversial Game of Thrones rape scene: “Yes. Well, Daenerys and Khal Drogo’s arranged marriage, and the customary rape that followed—ask George R.R. Martin why he did that, ’cause that’s on him. But I thought the consensual sex she has thereafter was genius. She is physically saying, ‘You can’t rape me again. I’m going to be in control and show you something you’ve never seen before.’ At the heart of it, we’re telling a story; you need that part of the story to feel empathy for Daenerys. You see her attacked by her brother, raped by her husband, and then going, ‘F—k all of you, I’m gonna rule the world.’ That’s where we are now.”
On nudity in GoT and why fans didn’t see Jason Momoa in the buff: “Oh, I did. I saw his member, but it was covered in a pink fluffy sock. Showing it would make people feel bad. It’s too fabulous. No, I don’t know why. But I’d like to bring your memory back to Mr. Michiel Huisman [Khaleesi’s love interest in seasons four and five] and I copulating for the first time, which began with me saying, ‘Take off your clothes,’ and then you got to see his perfect bottom.”
On how she’d like to write Game of Thrones fan fiction: “I want to see Daenerys and her three dragons share the throne. Eat goat they’ve barbecued. And bring back all the pretty boys, get them to take their trousers down, and be like, ‘I’m now the queen of everything! I’d like close-ups of all the boys’ pen*ses, please.’.

domenica 17 aprile 2016

NEWS - Il video della ragazza nuda e tatuata che esce da un borsone in pieno centro a Milano come nella scena iniziale di "Blindspot"
www.blindspot.italia1.com

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)

"Il trivial game + divertente dell'anno" (Lucca Comics)
Il GIOCO DEI TELEFILM di Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, nei migliori negozi di giocattoli: un viaggio lungo 750 domande divise per epoche e difficoltà. Sfida i tuoi amici/parenti/partner/amanti e diventa Telefilm Master. Disegni originali by Silver. Regolamento di Luca Borsa. E' un gioco Ghenos Games. http://www.facebook.com/GiocoDeiTelefilm. https://twitter.com/GiocoTelefilm

Lick it or Leave it!

Lick it or Leave it!