giovedì 7 febbraio 2013

LA VITA E' UNA COSA SERIAL - "The Following", tre motivi per cui è già cult (alla faccia di chi dice sia dejavu)
La critica negativa più letta e sentita riguardo "The Following", la serie più attesa e pompata del 2013, è "deja vu". Ma è davvero così? Siamo (siete) davvero sicuri? Non è che Joe Carroll vi ha fatto visita durante la notte e vi ha indotto il maquillage che lo contraddistingue in nome di Edgar Allan Poe? Perchè la prima vittima della serie ha un nome e cognome: Jerry Bruckheimer. Conosciuto in tutti i distretti di polizia con il soprannome di "Copy Cat", ha iniziato a perpetrare i suoi crime in fotocopia dal 2000 in poi passando dai vari "CSI" a "Cold Case" e "Senza Traccia", per poi venir acciuffato da quella Scientifica che aveva meritoriamente portato alla ribalta. L'ultimo cross-over tra "CSI" padre e il figlioccio "CSI: NY", in onda ieri sera negli States, è il definitivo de profundis.
"The Following" ha invece un nuovo DNA. Ce lo ha detto Grissom prima di appendere il luminal al chiodo. Certo, filtrato dal cinema, un Hannibal 2.0, ma nuovo. Difficilmente il genere crime potrà essere come prima. Ha spostato la soglia (anche thriller) più in là.
Se non bastasse, almeno un tris di elementi risaltano inediti per la serialità gialla. 
La deriva social (network) che scatena i followers del serial killer protagonista, che nell'ottica di Kevin Williamson, uno che mangia metalinguaggio a colazione, sa e saprà portarci verso simbolismi (e anche critiche) dei new media, del pericolo on line, del terrore che non corre più sul filo (come nel film omonimo del 1948, inteso come quello del telefono a cornetta), ma sulla chiavetta USB e wireless.
La seconda rappresentazione di culto è il triangolo, un pallino dell'autore fin da "Dawson's Creek" e poi anche nel contemporaneo "The Vampire Diaries": il detective e il serial killer condividono la stessa donna. Mai successo (almeno in tv). Un gioco nel gioco dove Williamson sguazza come un principe, ancor più che nei continui rimandi letterari che delineano il plot centrale.
Infine l'elemento più straniante: che i seguaci di Carroll si nascondano in massa in coloro che frequentiamo quotidianamente (pure nella polizia!), quel "non fidarti di nessuno" che avevamo conosciuto in altri generi (Sci-Fi in primis) e mai social (di società), in una sorta di isteria collettiva che quasi quasi ci fa più spavento di tutto.
(Leo Damerini)
GOSSIP - Oooh-la-la! Eva Longoria ci dà un taglio...

mercoledì 6 febbraio 2013

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai media italiani e stranieri

CORRIERE DELLA SERA
"The Following" e l'eroe imperfetto
"Un professore di letteratura ossessionato da Edgar Allan Poe e un ex agente dell'Fbi con tutte le caratteristiche dell'eroe imperfetto. Da questo scontro di personalità nasce «The Following», un telefilm ideato e scritto da Kevin Williamson, già creatore di «Scream» e della serie di culto generazionale «Dawson's creek» (sabato on demand su Premium Play e dal 4 febbraio su Sky 1 e Premium Crime). Il telefilm racconta la storia di un serial killer, Joe Carroll, professore universitario che ha ucciso quattordici delle sue studentesse al college, ed è stato condannato alla pena di morte. Il merito della sua cattura è dell'agente dell'Fbi Ryan Hardy (interpretato da Kevin Bacon, al suo esordio nella serialità televisiva), che dalla resa dei conti con il killer è uscito ferito nel corpo e devastato nella psiche. Poco prima dell'esecuzione, Joe Carroll evade dal carcere lasciandosi alle spalle una scia di sangue e deciso a completare l'opera lasciata in sospeso. Così Hardy è richiamato in servizio e costretto a dargli la caccia di nuovo. Gli aspetti più interessanti della serie sono due. Primo, il continuo riferimento alla letteratura (le citazioni da Poe, il romanzo scritto dal serial killer, il libro di true-crime dell'agente Fbi), che diventa infine la vera matrice del piano criminale di Carroll. E poi l'evocazione dei fantasmi più cupi (e spesso stereotipati) dell'immaginario collettivo sui nuovi media: l'assassino trova complici alla sua follia su Internet, e grazie al web addestra i suoi seguaci, perversi followers che ne emulano le gesta. Al di là di questi riferimenti, «The Following» è un thriller convenzionale, a tratti quasi prevedibile. Sono l'interpretazione di Bacon e una certa atmosfera livida e tesa a dettare il tono del racconto, a catturare irrimediabilmente lo spettatore".
(Aldo Grasso, 05.02.2013)

lunedì 4 febbraio 2013

NEWS - SuperBroke! David LaChapelle torna in scena firmando il promo (sexy) del SuperBowl di "2 Broke Girls"!
Il grande fotografo David LaChapelle ha scelto "2 Broke Girls" (su Joi ogni martedì in prima serata) per ritornare in scena. E lo ha fatto nel migliore dei modi, senz'altro quello più roboante, durante l'attesa e seguitissima finale del Super Bowl. Nel corso dell'evento tradizionalmente più seguito d'America, LaChapelle ha firmato con il suo inconfondibile "magic touch" la regia di un inedito promo della sit-com più irriverente social degli ultimi tempi. Nel video, nella tavola calda situata nei bassifondi di Brooklyn il dj d’eccezione Earl (Garrett Morris) fa partire il classico dei Def Leppard "Pour Some Sugar On Me". Max (Kat Dennings) e Caroline (Beth Behrs) escono allo scoperto e si lanciano in una speciale pole-dance. Il cuoco Oleg (Jonathan Kite) sgrana gli occhi incredulo, mentre Sophie (Jennifer Coolidge) e il proprietario del locale, Han “Bryce” Lee (Matthew Moy), si uniscono al ballo. Il promo è già negli annali del fotografo da qualche anno ritiratosi in una fattoria delle Hawaii, dalla quale segue alcune produzioni artistiche ma senza mai comparire in prima fila...Fino ad ora.

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Lick it or Leave it!

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