venerdì 20 marzo 2009

NEWS - Ma pensa! "Non pensarci" diventa una serie tv con Mastandrea e Littizzetto
(ANSA) - ROMA, 20 MAR - Diventa una serie tv in 12 episodi la commedia rivelazione di Venezia 64, "Non pensarci" di Gianni Zanasi. Le riprese sono appena cominciate tra Rimini e Vignola con lo stesso cast del film: Valerio Mastandrea, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston, tre fratelli di una famiglia surreale sempre sull'orlo di una crisi di nervi. A loro si e' aggiunta per la fiction Luciana Littizzetto che avra' il ruolo della parrucchiera Marta. Diretta da Gianni Zanasi e Lucio Pellegrini la serie sui Nardini, ex facoltosi imprenditori di provincia oggi sull'orlo della bancarotta andra' in onda da maggio su Fox (Sky canale 110) e da gennaio 2010 su La7. Per la tv generalista di Telecom Media Italia si tratta del primo ingresso nel mondo della fiction seriale. Non pensarci e' una produzione Wilder con Itc Movie e Pupkin per Fox e La7.

mercoledì 18 marzo 2009

L'EDICOLA DI LOU - Stralci e commenti sui telefilm dai giornali italiani e stranieri

L'ESPRESSO
Maria in the Sky (with diamonds)
"Su Italia 1 e Raidue vanno in onda tutti telefilm che io ho gia' visto e stravisto su Sky. Se i telespettatori iniziano a comportarsi come me, la preoccupazione ci deve essere eccome!".
(Maria De Filippi, 13.02.2009)

D - LA REPUBBLICA DELLE DONNE
Un fantastico mondo, se c'è Alicia
"Messa così sembra una rubrica di Maurizio Milani. Invece è per dire che le passioni virtuali sono cose serie, e che a ripetere lo stesso concetto per Nicole Kidman o Charlize Theron sono capaci tutti. Invece Alicia Coppola. Nulla in comune con Francis Ford, è un'attrice di serie tv, livello medio-basso. La prima volta fu in un episodio di 'CSI', era l'assassina che uccideva per bere il sangue di cui aveva bisogno per una rara malattia. Poi un ruolo importante nella serie 'Jericho' passata su Raidue con scarse fortune - ma sono usciti da poco i dvd. Per noi fu folgorante la presenza in un solo episodio del bellissimo 'Huff', su Italia 1: la scena in cui sta quasi combinando con il mastodontico Oliver Platt è da antologia (sul più bello, la cena al ristorante di lusso, lui crolla di schianto, paga il conto e se ne va). Ha 40 anni, una bambina di 6, vive a Manhattan. Non vogliamo saperne di più. Ognuno sostituisca Alicia con un'altra scelta (vietate quelle famose, ripetiamo), sono passioni così, che alleviano l'esistenza".
(Antonio Dipollina, 31.01.2009)

IL GIORNALE
Er boccone dei Cesaroni
"Forse il segreto principale del perdurante successo de 'I Cesaroni' sta nell'aver fatto digerire quell'intonazione romanesca che in molte altre fiction gran parte del pubblico sopporta mal volentieri".
(Roberto Levi, 10.02.2009)

TV SORRISI E CANZONI
Lancio del...Pietro
"Ho chiesto io di uscire dalla 'Squadra', perchè non ero d'accordo con le scelte del direttore creativo: la serie era diventata troppo buonista: non faceva più per me".
(Pietro Taricone, 02.02.2009)

IL MATTINO
Salvate 'La Nuova Squadra'!
"E' folle pensare di cancellare 'La Nuova Squadra'. Questa fiction fa lavorare tanta gente di Napoli a Napoli. E' un esperimento unico di coproduzione tra Rai e privati (Grundy), è girata non in appalto ma solo con troupe interne Rai e in dieci anni ha permesso di costruire professionalità altissime".
(Rolando Ravello, 01.02.2009)

CORRIERE DELLA SERA
"30 Rock", il (terzo) calore del cult

"Il segreto di un programma comico tv consiste nello sprigionare il «terzo calore». Difficile spiegare cosa sia, anche perché il suo teorizzatore è un produttore di forni elettrici, dotati appunto di «terzo calore». Sta di fatto che quando al comando della Nbc, dove si produce lo show 'The Girlie Show' (Tgs), arriva Jack Donaghy (uno strepitoso Alec Baldwin) che è anche manager della General Electric (Ge), tutti sono costretti ad accettare questa teoria. '30 Rock' (indirizzo del Rockefeller Center di New York dove hanno sede gli studi televisivi della Nbc) è la storia di uno show chiamato inizialmente Tgs e che assomiglia molto al 'Saturday Night Live' (Snl). Alla guida del programma c’è Liz Lemon (la bravissima Tina Fey, autrice storica del Snl) costretta, per salvare Tgs e i suoi amici, ad accettare la teoria del «terzo calore» imposta dal marketing e che consisterebbe nell’arruolare dalla prima puntata una star della tv trash, un divo di colore che ha fama di essere cretino e psicopatico, tale Tracy Jordan (Tracy Morgan). Che però in video funziona, eccome. '30 Rock' è una delle più sottili e straordinarie prese in giro del mondo della tv. L’intelligenza più sofisticata (Tina Fey) si mette in discussione, confrontandosi con il «calore» della tv più popolare e dozzinale. In Italia, 30 Rock dovrebbe diventare un testo obbligatorio per le Università che si occupano di comunicazione e marketing, per master sulle sceneggiature, per autori comici televisivi, specie per quelli che si esercitano nel difficile compito di mettere in scena la tv sulla tv. Questa serie pluripremiata ha un solo difetto: è troppo raffinata. Molte battute sono intraducibili, molte situazioni sono riferite a circoli di New York. Persino la pezzatura, 25 minuti, non è da standard italiano. Eppure, anche nella traduzione, '30 Rock' resta un piccolo gioiello di intelligenza e di spirito".
(Aldo Grasso, 31.01.2009)

LA STAMPA
Telefilm italiani: la tragedia di un genere ridicolo
"Se Scorsese produce una serie su Lucky Luciano, Spielberg ha prodotto il telefilm 'Taken', Tom Hanks 'Big Love' sui mormoni poligami e i fratelli Scott la rivoluzione dei 'Numbers'. L'industria tv americana non ha tra i suoi difetti la paura dei delitti nazionali, della storia e del presente. E i finanziatori li trova. E noi? Commissari a volontà: il bello, il comico e il nevrotico occhieggiano in contemporanea sui nostri teleschermi. Molto amore, mamme che si sacrificano, balli in costume, i capitoli della Bibbia, la comica finale. Alla famiglia allargata si arriva, ma con l'obbligo di buttarla in commedia".
(Alessandra Comazzi, 02.02.2009)

lunedì 16 marzo 2009

NEWS - Da stasera al via "The Wire", la serie preferita di Obama
(ANSA) - MILANO - Arriva su Cult, da stasera (16 marzo), la serie preferita dal presidente americano Barack Obama, 'The Wire'. Scritta da Simon David, giornalista di cronaca nera e apprezzato autore televisivo, prende il titolo dalle cimici elettroniche e dagli strumenti di sorveglianza usati dalla polizia per indagare sulle organizzazioni criminali dedite al narcotraffico. Ogni stagione racconta un aspetto diverso della citta' di Baltimora, tristemente famosa per il suo alto tasso di violenza e criminalita'. Dal traffico di droga ai sobborghi cittadini, dagli apparati burocratici al sistema scolastico e ai mezzi di comunicazione, la serie propone un affresco denso e realistico della lotta violenta e senza tregua tra ordine e crimine, ma anche tra cittadini e istituzioni. I personaggi sono molteplici e le loro storie si intrecciano, ma fra i principali emergono Bubbles, un tossicodipendente che conosce tutti nell'ambiente, e Jimmy McNulty, un poliziotto con una vita privata burrascosa, ma dalle grandi doti di detective. La serie andra' in onda dal lunedi' al venerdi' alle 19.

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